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Grandi Langhe 2025: 91 punti al nostro Barolo Cannubi 2021

  • Virna
  • 11 feb
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 mag

Roberto Giuliani - Lavinium - 11 Febbraio 2025



La degustazione di Roberto Giuliani sul nostro Barolo Cannubi 2021

CANNUBI – VIRNA BORGOGNO: fine e profondo, frutto carnoso, palato preciso, lungo, molto elegante, balsamico, con un tannino già ben integrato, un’ottima espressione di questo storico cru. ❾❶

Grandi Langhe 2025: il nuovo format e il fascino del Barolo 2021


Per la prima volta quest’anno, il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha voluto accogliere anche la stampa alla IX edizione di Grandi Langhe, dedicandole una sala specifica nella sede delle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino il 27 e 28 gennaio scorsi.


Non solo, il nuovo format fortemente voluto dal presidente Sergio Germano, ha aperto le porte ad altri consorzi e cantine del territorio piemontese, perché crede profondamente nel lavoro di squadra, un modo per far conoscere l’intero territorio produttivo regionale, non limitandolo ai soli vini a base nebbiolo.


Certo, questi cambiamenti non potevano non suscitare qualche polemica, soprattutto da parte di Marina Marcarino, presidente dell’Albeisa (associazione di oltre 300 produttori grazie alla quale sono nati prima Alba Wines Exhibition e poi Nebbiolo Prima, eventi che hanno permesso alla stampa nazionale e internazionale di conoscere a fondo il territorio di Langhe e Roero).


Bisogna però fare un passo indietro per capire le ragioni di questa diatriba, infatti dal 2017, grazie alla collaborazione tra il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, l’associazione Albeisa e il Consorzio di Tutela del Roero, Nebbiolo Prima e Grandi Langhe sono diventati due eventi interconnessi, il primo dedicato a una stampa selezionatissima, principalmente estera, il secondo destinato più al lato commerciale, aperto principalmente a pubblico e buyers. La nuova formula di Grandi Langhe ha posto quindi qualche problema, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso della stampa, poiché, secondo Marcarino i due eventi avevano un senso proprio perché con questi due indirizzi differenti.

C’è da dire però che Nebbiolo Prima è cambiato molto rispetto agli anni passati, la stampa italiana è decisamente penalizzata, inoltre i vini in assaggio sono solo quelli degli iscritti all’associazione, mentre il nuovo format di Grandi Langhe consente di approfondire molti più territori e vini, anche ai giornalisti nazionali, colmando un vuoto, senza sovrapporsi a Nebbiolo Prima, che ha fatto una precisa scelta indirizzata al mercato estero. Aggiungo che le aziende che hanno presentato Barolo e Barbaresco a Grandi Langhe non sono speculari a quelle di Nebbiolo Prima, pertanto non c’è neanche sovrapposizione.


Aggiungo che, la convinzione di Marina Marcarino che gli assaggi dovrebbero essere sempre alla cieca, altrimenti si può venire condizionati dai soliti nomi, non la condivido, se il degustatore è professionale e libero, al contrario può rimanere entusiasta di una nuova scoperta. E poi, diciamocela tutta, se certi nomi spuntano fuori sempre e altri no non dipende dal fatto se la degustazione è palese o no, ma da scelte editoriali, soprattutto delle guide, il libero pensatore se ne frega dell’etichetta.


Ma com’è andata la prima volta per la stampa a Grandi Langhe? Ovviamente è stato necessario un po’ di rodaggio la prima delle due giornate di degustazione nella sala dedicata, ma poi tutto è andato per il meglio, grazie all’incremento dei sommelier che hanno consentito di servire più velocemente l’ampio numero di partecipanti.


E sull’ingresso di altre denominazioni, condivido la visione di Sergio Germano, ritengo che “fare squadra” dovrebbe essere il motto di tutte le aziende del territorio nazionale, soprattutto pensando a quanto il mondo fuori di noi sia vasto e variegato, a quanta concorrenza c’è e quanto sia difficile fare anche solo capire dove sono collocate la maggior parte delle nostre denominazioni. Avere la possibilità, come da molti anni fanno in Toscana con le anteprime, di poter degustare i vini di aziende e territori diversi è un’occasione stupenda per conoscere più a fondo le peculiarità di una regione.


Nei due giorni, certamente pochi rispetto ai quasi 700 vini di circa 500 cantine presenti al tasting, ho preferito concentrare la mia attenzione principalmente sulle nuove annate di Barolo (2021) e Barbaresco (2022), lasciando uno spazio nella seconda giornata ad altre denominazioni (Boca, Bramaterra, Fara, Carema).


LA DEGUSTAZIONE



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