Oggi niente assaggi, niente vigne, niente botti. Oggi si ritorna alle origini. Pesco sulla mia scrivania un bigliettino con un ordine di due damigiane di Nebbiolo che sta lì da un mese o più. Piove, c'è tempo. Finalmente.
Dopo 3 mesi di clausura, eccomi a Torino con le mie damigiane ad onorare mio padre e i suoi clienti. Il Signor Pennaccino mi accoglie come una principessa, dandomi della "madamin" con quell'accento in torinese stretto che fa tanto savoiardo. A me pare un gran complimento, alla mia età.
Un caffè con la moka nella sua cucina e "porti tanti saluti a suo padre, madamin".
Vado via con il sorriso sulle labbra, giro l'angolo e mi ritrovo i palazzi con le bandiere italiane a sventolare.
Oggi non ho guadagnato una lira forse, ma torno a casa piena di speranza e gratitudine. Noi italiani siamo tenaci, tanto. E non dobbiamo mai dimenticare che tenacia fa rima con audacia.
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