È vero, la famiglia non si sceglie.
Possiamo scegliere gli amici, le persone che frequentiamo e spesso, con il tempo, possiamo costruirci una rete insostituibile e preziosa. La famiglia però resta una presenza costante a volte ingombrante, a volte faticosa, ma sempre presente nella nostra vita o nei nostri pensieri. Mia sorella Ivana non scrive il blog, nemmeno lo legge in anteprima. Non fa un sacco di cose che faccio io e non pare nemmeno mia sorella, se nn fosse per quel naso aquilino, regalo da parte di nostra madre e della sua famiglia.
Nonostante quello che non fa, lei c'è. C'è sempre per qualsiasi cosa. Lei controlla, riordina e accomoda tutti i casini che io lascio in giro. Lei prende, porta, accudisce, accoglie i miei figli quando non ci sono o non posso. E così fa anche con i nostri genitori. Lei mi ha sostenuta e supportata anche quando ho tentato di salvare quanto era ormai perso, negando la realtà. Sempre con discrezione, sempre rispettando le mie decisioni e i miei proverbiali lunghissimi tempi. Lei rappresenta la parte elegante dell'azienda, insieme ai vini; rappresenta il nebbiolo nel blend del vino Le Sorelle, mentre a me tocca la Barbera.. Io provo sempre ad affermare il contrario, ma si sa, non ce la posso fare!
E poi lei è la persona a cui è destinato l'ultimo assaggio di ogni vino prima dell'imbottigliamento: io e Renzo, il collega con cui mi confronto per la nostra produzione di vini, temiamo il suo giudizio al pari del più terribile dei giornalisti del vino!
Mia sorella mi accetta per quello che sono e so che mi vuole bene. Io so perfettamente, anche quando dice la "mia" azienda, so che intende la nostra azienda e glielo perdono. D'altronde il nome sull'etichetta è il mio: mi sembra di aver già imposto un certo vezzo napoleonico. Non tutte le sorelle lo avrebbero accettato.
La famiglia non si sceglie ma a volte una botta di fortuna fa la differenza.
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